UN BAMBINO RIBELLE
Anna 42 anni
DOMANDA
Salve, sono una mamma di tre bambini. Il primo ha 9 anni e da sempre è un bambino molto ribelle e prepotente. Con sua sorella più piccola di un anno è una guerra continua: la picchia per ogni piccola cosa. Con me è una sfida continua: mi risponde male, non accetta le punizioni ribellandosi e dimenandosi prendendo a calci mobili e porte, quando lo sgrido mi urla che non sono sua madre. Non conosce regole a casa nè a scuola dove mi dicono che è molto in gamba e intelligente ma per il suo comportamento vengo spesso richiamata dai maestri. Non segna i compiti da fare a casa e spesso lo fanno per lui gli insegnanti. Spesso finge di aver fatto i compiti e se glielo faccio notare continua per ore ad opporsi volendo far credere di averli fatti ma evidentemente il foglio si è staccato dal quaderno ed è andato perso. Se lo rimprovero mi fa le smorfie e mi deride. E’ una lotta per farlo lavare, una lotta per farlo mangiare, una lotta per farlo andare a dormire. Non nascondo che a volte, quando perdo la pazienza, gli tiro qualche ceffone e lui risponde con calci o gesti di botte. Sono davvero disperata, non so più come gestirlo. Qualche giorno fa mi sono sentita mancare quando dopo un rimprovero mi ha urlato che pur di non vedermi più vuole suicidarsi.
Sono molto spaventata, non so proprio cosa fare e mi chiedo continuamente dove ho sbagliato.
RISPOSTA
Carissima Anna, mi sembra di capire che la situazione è davvero fuori controllo e bisogna fare qualcosa. Il tuo bambino sta dimostrando un’oppositività ed una rabbia che hanno sicuramente una causa ed un’origine molto antica (visto che scrivi “è da sempre un bambino molto ribelle e prepotente”). Ovviamente non era un neonato ribelle e prepotente quindi c’è da pensare che sia accaduto qualcosa nei primissimi anni se non nei primissimi mesi. Mi dici che hai tre bambini ed una di loro è più piccola di un anno: sarebbe interessante sapere quanti anni ha il terzo e se, come il primo figlio, si comporta con lui.
Nel tuo scritto non fai assolutamente riferimento ad una figura paterna. Come mai? Esiste? E’ presente? E’ fondamentale capire che rapporti ci sono fra te e il padre dei ragazzi e del padre con i suoi figli.
Innanzitutto non colpevolizzarti, non serve a nulla, devi essere forte e prendere la situazione in mano. Tuo figlio è arrabbiato e cerca di colpirti con frasi che sanno che ti possano ferire, e ci riesce! Potrebbe anche essere un modo per attirare l’attenzione: sa che quando fa così tutto l’interesse della madre è verso di lui, ma ciò non basta. Il tuo bambino non è solo dispettoso ma anche in qualche modo violento. Dove ha assorbito questa abitudine ad “usare le mani”? Quando era piccolo veniva punito con sculaccioni o schiaffi? In ogni caso farlo adesso non fa altro che accrescere questa escalation di rabbia e violenza, quindi lo eviterei. La cosa più importante è usare la FORZA CALMA, ovvero la possibilità di farsi ubbidire e ascoltare senza urlare o dare schiaffi e nel tempo riacquistare autorevolezza.
E’ difficile fare tutto da soli ed io ti consiglio vivamente di rivolgerti ad uno psicologo familiare, dove magari potete andare tutti e risolvere il problema insieme. Non parlare con un neurologo, né uno psichiatra, né un neuropsichiatra infantile e lo specifico perché a volte c’è molta confusione. Parla con uno psicoterapeuta familiare o infantile che possa aiutarti concretamente.
Per qualsiasi altra domanda contattami, o anche solo per darmi qualche elemento in più per inquadrare meglio la situazione e poterti aiutare meglio.
(Risponde la Dott.ssa Germana Pagliaro)
Pubblicato in data 05/01/2012